Il 30 settembre, il popolo di un piccolo pacifico paese dei Balcani ha mostrato la sua resistenza contro la politica ricattatrice delle più grandi potenze imperialiste e il loro intervento per piegarlo ai propri interessi: l'ingresso della Repubblica di Macedonia nella alleanza NATO. In questo giorno, macedoni, albanesi, turchi, valacchi, serbi, Rom, bosniaci e membri di tutte le altre etnie della repubblica - in solidarietà attraverso un massiccio e organizzato boicottaggio del referendum illegale - hanno dimostrato unità nella resistenza all'imperialismo e alle élite corrotte che conducevano queste politiche.
Nonostante i forti sforzi di politici di tutto il mondo, come il cancelliere tedesco Angela Merkel, il segretario alla Difesa degli Stati Uniti James Mattis, e il primo ministro austriaco Sebastian Kurz, che ha visitato il nostro paese il mese scorso, e la costosa e manipolativa campagna governativa per la presunta prosperità che il nostro paese avrebbe avuto nella alleanza NATO, non è stata spezzata la resistenza del popolo contro i politici corrotti del paese e di tutto il mondo.
Alla fine del referendum, i risultati sono chiari -l'affluenza degli elettori del 36% dice che la campagna di boicottaggio è stata un enorme successo. Ora, il governo si trova ad affrontare una situazione difficile. Da un lato, essi hanno un'enorme pressione da parte delle forze imperialiste occidentali a ratificare l'accordo con tutti i mezzi necessari, e, d'altra parte, il rifiuto popolare dell'accordo sta costringendo il governo a fare in modo che l'obbedienza del governo sia molto più controversa. Essi devono o ignorare la voce del popolo e cercare di votare l'accordo in Parlamento con la piena consapevolezza che questo potrebbe portare ad una destabilizzazione, o rischiare di convocare le elezioni straordinarie, nel tentativo di garantire la maggioranza parlamentare di cui necessitano.
Nonostante le numerose interpretazioni dell'esito del referendum, si tratta di un insuccesso perché non ha raggiunto il quorum richiesto del 50% - dichiarazione fatta anche dal Comitato elettorale dello Stato. Questo, ovviamente, non ha fermato gli Stati Uniti e alcuni burocrati dell'Unione europea nel proclamare ipocritamente il referendum come un successo, esercitando così una pressione palese sul fragile governo macedone.
Levica (La Sinistra) sta facendo appello al governo a mantenere la parola data e la parola data e dimettersi e al Parlamento a convocare elezioni straordinarie, in quanto l'esito del referendum mostra, in modo inequivocabile ed esplicito, ciò che si è palesato per tutto l'anno in corso: che la visione di questo governo non coincide con la volontà popolare. Così, l'unico atto democratico che rimane all'attuale governo è quello di dimettersi, di chiedere nuove elezioni parlamentari in occasione delle quali il popolo eleggerà un nuovo governo che rappresenterà la volontà popolare.
Partito politico Levica dalla Repubblica di Macedonia