Il 15 settembre partiti socialisti e organizzazioni rivoluzionarie da tutti i Balcani si sono riuniti a Dojran, Macedonia. All’evento ospitato da Levica hanno partecipato EEK, NAR, OKDE, SEK, DEA dalla Grecia, DİP e EMEP dalla Turchia e Marks21 dalla Serbia. Pubblichiamo la dichiarazione di solidarietà con il popolo di Macedonia e Levica che è stata firmata durante l’evento
Il 18 giugno i governi di Macedonia e Grecia hanno firmato un trattato che hanno presentato come soluzione alla disputa sul nome che ha influenzato il rapporto tra questi due paesi per più di 25 anni. E’ fuor di dubbio che questo accordo non è stato il risultato di una reale volontà di entrambe le parti di risolvere la questione nazionale e rafforzare l’amicizia interetnica, ma una mossa imposta dalle istituzioni dell’imperialismo occidentale, in particolare dalla NATO e dall’Unione europea. La dimostrazione di ciò si può dedurre dal fatto che il governo macedone ha deciso di indire un referendum in cui la soluzione della questione del nome è legata all’ingresso della Macedonia nell’UE (e nella NATO).
L’ingresso della Macedonia nella NATO rappresenterebbe un ulteriore passo avanti nell’espansione di questa alleanza militare – senza dubbio la più grande minaccia alla pace mondiale del nostro tempo – in tutti i Balcani ed eserciterebbe ulteriori pressioni sugli Stati non membri rimanenti (Bosnia-Erzegovina e Serbia) affinché aderiscano, il che porterebbe ad un’ulteriore destabilizzazione della regione. L’espansione della NATO si inserisce nella più ampia strategia geopolitica di circondare la Russia come principale concorrente nell’area e di controllare le infrastrutture energetiche. E anche per utilizzare gli stati balcanici come muro per i rifugiati.
Oltre ad alimentare i nazionalismi locali e ad esacerbare le tensioni etniche per promuovere la sua agenda, la NATO si è dimostrata un fattore chiave nella repressione dei disordini popolari e dei lavoratori nei paesi della regione in cui ha una presenza militare.
Tornando alla questione dell’accordo di denominazione, affermiamo che non è un metodo in grado di risolvere la questione nazionale. Piuttosto, si basa sulla negazione del diritto all’autodeterminazione, limitando il diritto del popolo macedone di chiamare il proprio paese e cancellando la minoranza macedone in Grecia. In tal modo fa il gioco del nazionalismo greco e costituisce una minaccia di peggioramento dei conflitti interetnici nella regione. In questo senso, crediamo che i tentativi della classe dirigente macedone di costringere il suo stesso popolo dovrebbero essere contrastati con veemenza.
Noi, le organizzazioni sottoscritte, esprimiamo il nostro pieno sostegno e solidarietà al popolo macedone e al partito Levica come forza politica che rappresenta i suoi interessi nella lotta contro l’espansione della NATO e la subordinazione del proprio governo. Riteniamo che l’importanza di questa lotta non possa essere sottovalutata. Una vittoria delle forze antimperialiste in Macedonia sarebbe una battuta d’arresto significativa per la strategia imperialista occidentale, bloccherebbe i piani di guerra del mostro imperialista per ridisegnare i confini dei Balcani e invierebbe un’ondata di ispirazione e fiducia in tutto il mondo.
Prendendo ispirazione dalla lotta comune e dal passato rivoluzionario della nostra regione, diciamo:
Morte all’imperialismo,
Abbasso lo sciovinismo,
libertà al popolo!
Fuori la NATO dai Balcani!
EEK, NAR, OKDE, SEK, DEA dalla Grecia,
DİP e EMEP dalla Turchia
Marks21 dalla Serbia