Akdeniz: Dünya devriminin yeni havzası!

The Mediterranean: new basin of world revolution!

البحر الأبيض: الحوض الجديد للثورة العالمية

مدیترانه: حوزه جدید انقلاب جهانی

Il Mediterraneo: nuovo bacino della rivoluzione mondiale!

Μεσόγειος: Νέα λεκάνη της παγκόσμιας επανάστασης!

Derya Sıpî: Deşta nû a şoreşa cihânê

Միջերկրական ծով: նոր ավազանում համաշխարհային հեղափոխության.

El Mediterráneo: Nueva cuenca de la revolución mundial!

La Méditerranée: nouveau bassin la révolution mondiale!

Mediterrâneo: bacia nova da revolução mundial!

Il colpevole è l'AKP!

La Turchia si sta rapidamente trasformando in un'altra Siria. Terroristi protetti dallo stato fanno esplodere bombe in mezzo a decine, centinaia di migliaia di persone nella capitale, Ankara. Più di cento morti, quasi quattrocento feriti...  E questo massacro avviene in una Turchia in cui il governo non ha mosso un dito per cercare gli autori degli attentati preelettorali alle sedi dell'HDP e alle manifestazioni di Mersin, Adana e Diyarbakir, e a Suruç, il 20 luglio. Quindi, prima ancora di cercare di capire chi siano i responsabili questa volta, possiamo puntare il dito al governo AKP, senza esitazione.

L'obiettivo è non solo far diventare la Turchia un paese in cui i seminatori di guerra, il settarismo religioso e i takfir (musulmani che accusano di apostasia gli altri musulmani) abbiano mano libera. Il futuro dell'AKP e di Erdoğan è ora completamente dipendente da questi settori. Essi si trovano in un conflitto "controllato" con l'ISIS, che cela una più profonda collusione. Ma ci sono tante altre organizzazioni in questa foto: il Fronte islamico dei predatori del Grande Est (IBDA-C), gli hezbollah curdi sotto le vesti di un innocente partito legale (Hüda Par), i cosiddetti corpi ottomani, le brigate turcomanne... e così via. Non chiedetevi chi ha organizzato l'attentato. Chiedetevi chi ha fatto diventare gli attentati un aspetto indispensabile della politica turca. E di nuovo il dito sarà puntato contro Tayyip Erdoğan e il governo dell'AKP.

 Due settimane fa ad Ankara c'è stato un meeting di una ONG nel quale, a quanto pare, si dichiarava: "No al terrorismo, sì alla fratellanza!". Un altro incontro simile, organizzato dall'AKP e dallo stato, si è tenuto ad Istanbul. In seguito, a Rize (città natale di Erdoğan, sulla costa del Mar Nero), il famigerato leader mafioso Sedat Peker ha parlato ad un'altra manifestazione davanti a manifesti giganti di Erdoğan. Ha maledetto il terrorismo e ha dichiarato che presto il sangue avrebbe inondato come un fiume l'intero paese. E cosa ne dice del terrorismo di stato? Come mai restate tutti in silenzio sulle bombe di Ankara, Mersin, Adana e Diyarbakir? Perché ignorate tutti la polizia che ad Ankara usa i gas anche contro i morti e spaventa sparando in aria chi corre in aiuto dei feriti?

Il messaggio di questa strage è molto chiaro: in Turchia è proibito manifestare! O più precisamente: è proibito manifestare contro Tayyip Erdoğan e l'AKP. Il messaggio è: "Stermineremo tutti quelli che partecipano a queste manifestazioni!"

Ma non andrà così per sempre! I vostri giorni sono contati! Si avvicina il momento in cui tutti i vostri crimini saranno rivelati! Non sarete soltanto abbattuti, ma anche processati!

Comitato Centrale del DIP

(Partito Rivoluzionario dei Lavoratori)